“Mi dicono che il mio sito sembra un catalogo dell’IKEA. E questo non va affatto bene.”.
Lucida, lapidaria, centrata, è l’auto-analisi di Massimo riguardo al suo sito, un sito che da voce a un progetto tutto particolare.
Massimo è a capo di un team di artigiani digitali che, letteralmente, creano “libri da appendere”, mappe visualizzate dei grandi temi della cultura dell’uomo, dalla musica, alla letteratura, dalla storia del rock alla mitologia greca, dai celebri scacchisti alla grammatica italiana.
“Siamo un laboratorio di creatività che produce mappe di varie tematiche culturali, utilizzando solo parole, evidenziando relazioni insospettate e connessioni nascoste, attinenze e collegamenti visivamente inaccessibili prima della nascita del computer grafico, poco prima degli anni novanta del secolo scorso.”
Prima del nostro intervento, il sito di questo progetto editoriale stava ormai stretto al cliente, che di fatto necessita ora, ci dice, di uno spazio web che possa sostituire la sua presenza nelle fiere di settore. Squadrato e freddo, la versione precedente del sito dava l’idea di qualcosa di “fatto in serie”, un po’ come i famosi arredi economici di IKEA, come sottolineato fin da subito dal cliente.
Un sito, insomma, che non dichiarava l’anima sartoriale, artigianale, da “opificio digitale” del gruppo di designer, grafici, letterati e specialisti a cui fa capo questa letteratura da parete, dove stupore e meraviglia sono gli ingredienti fondamentali di cui si intessono queste mappe di parole.
E qui siamo intervenuti noi, collaborando strettamente con l’istrionico e brillante Massimo, al fine di trovare la quadra tra sentimento e atelier, tra prodotto e target, tra usabilità e design.