Ecommerce vs Amazon: come sfruttare le mode grazie al trucco della calamita

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Succede questo: da diversi anni gestiamo la comunicazione dell’ecommerce online di un’erboristeria/parafarmacia/sanitaria di Padova. Per questo cliente, abbiamo realizzato da zero lo shop online e gestiamo ogni mese il piano di promozioni e newsletter, gli ADV su Google e sui social.

Affinché un ecommerce lavori bene e mantenga nel tempo un trend positivo nonostante Amazon, occorre che si doti di strumenti comunicativi che Amazon non può, almeno al momento, offrire. Come ad esempio un rapporto più “human to human” tra professionisti e cliente finale, sezioni di approfondimento su temi di valore (ad esempio sfruttando articoli nel proprio blog aziendale) e un forte apparato di consulenza e assistenza.

Dato che nel marketing non puoi mai credere di “mettere online e non pensarci più”, ma anzi tutto si basa sulla minuziosa arte del labor limen, ossia un lavoro di continua limatura di dettagli, criticità e punti di forza, un e-shop nato nella nostra agenzia è un continuo oggetto di indagine, analisi, aggiustamenti e test.

Grazie al costante monitoraggio, gli analisti tengono sotto controllo “mode” e trend di ricerca degli utenti online, osservando con precisione prodotti o argomenti di punta (quindi molto ricercati in questo momento) o in calo (quindi meno cercati rispetto a qualche tempo prima) o addirittura ignorati. Queste informazioni sono preziosissime per il titolare di un ecommerce, perché gli permettono di accelerare o di chiarire decisioni di marketing su quali prodotti spingere in quel momento, quali frenare, quante scorte a magazzino fare, di cosa “liberarsi” velocemente perché la stagionalità delle richieste inizia a calare, e così via.

Ad esempio, tra le varie attività per questa erboristeria online, di recente abbiamo realizzato e pubblicato un ebook gratuito sul tema dei diffusori per oli essenziali. E direte: e allora? Cosa c’entra con un’erboristeria? Cosa c’entra con quello che stai dicendo?

C’entra, c’entra.

Gli analisti che monitorano quotidianamente i trend dei business che gestiamo per i nostri clienti, ci hanno segnalato questo fortissimo interesse da parte degli utenti in rete attorno al tema degli oli essenziali e dei loro benefici aromaterapici. E quindi, che fare per aiutare il nostro cliente a promuovere al meglio la vendita dei suoi prodotti (sia gli oli, che gli strumenti atti a diffonderli nell’aria), alla faccia di un big come Amazon?

Abbiamo studiato una strategia grazie alla quale attrarre nuovi clienti proprio attraverso il tema delle essenze, regalando agli utenti un ebook su tale argomento in cambio solo del loro indirizzo email. Indirizzo email che finisce nei nostri database e che inizia a ricevere offerte e promozioni mensili, guarda caso proprio su quel prodotto e affini.

L’obiettivo è attrarre, attraverso un contenuto utile e ben studiato, nuovi clienti o vecchi clienti diventati inattivi, al fine di farli avvicinare al brand “anche se non è Amazon”.

Questa strategia si chiama “lead generation”, ossia generazione di contatti. L’ebook, in termini markettari, è invece il “lead magnet”, ossia il magnete che, come una calamita, attrae potenziali nuovi clienti grazie a un argomento “caldo” che incuriosisce una grossa fetta del target e che gli viene consegnato a titolo completamente gratuito.

Inutile dire che, oltre alle informazioni utili su benefici, utilizzi e tipologie, l’ebook contiene, in modo delicato ma persuasivo, i link agli oli essenziali presenti nello shop online e i riferimenti per, nel caso lo si desiderasse, ottenere una consulenza gratuita dagli specialisti in aromaterapia/cromoterapia dell’erboristeria.

Fa tutto parte del grande disegno chiamato “Branding”, ossia la costruzione e il mantenimento nel tempo di un brand che porta con sé una voce propria, un carattere proprio e una dimensione propria che gli permettono di differenziarsi da tutte le migliaia di altre erboristerie online che, all’apparenza, “sono tutte uguali”.

O si lavora in questa direzione, o si cede al predominio dei grandi big.